La Casa del Diavolo
Le famiglie delle vicinanze facevano una fine spietata: si parla di persone scomparse in forma misteriosa, di altre uccise con la forca. Un giorno un povero frate, un vecchietto secco con una barba lunga e canuta, si trovava nella zona a chiedere l’elemosina e fu invitato dalla popolazione a benedire il posto maledetto. Il frate avvicinandosi alla casa del diavolo incominciò a pregare e proprio nel momento in cui stava benedicendo si scaenò un improvviso temporale con s-ciantìsi e tonà violentissimi. Tutti corsero al riparo, ma il frate svanì mentre l’acqua veniva giù a secchie roverse. Il temporale continuò per tutta la sera fino a che una saetta cadde sulla casa del diavolo facendo dei grossi crepi. Sighi e urli animaleschi uscirono da quella casa, finché il cielo come d’incanto se s-ciarò. Da allora non sono più comparse streghe o fantasmi, anche se qualcuno dice di sentire di notte strani rumori.
Danilo Montin, Dall’albero della memoria – Storie leggende filastrocche canzoni ed usanze dell’Estense, 2004. |
||||